domenica 9 dicembre 2018

La Taverna di Arlecchino: il territorio, secondo Franco Moretti


Arrivare a Oneta in una sera alle porte dell'inverno, col freddo che attanaglia, per andare a rifugiarsi in una taverna calda - non solo metaforicamente - sui cui tavoli arriveranno piatti corroboranti che sono perfetta espressione del territorio è qualcosa che va ben oltre il semplice "andare a cena fuori".

La Taverna di Arlecchino di Franco Moretti, infatti, è come un nodo che stringe attorno a sé i fili di percorsi storici che dalla gastronomia slittano nella vera e propria storia sociale nonché in quella dell'arte figurativa e performativa.

Nel piccolo borgo di Oneta, frazione di San Giovanni Bianco, si celano le tracce di una vicenda rivelatasi poi determinante per lo sviluppo della Commedia dell'Arte e del teatro europeo.

domenica 18 novembre 2018

Spirito di Vite: da Falconi arriva la terza edizione


Tra brandy e grappe, giovani e invecchiate, aromatiche e affinate, il concorso Spirito di Vite, promosso da ADID Bergamo e dall'instancabile Marco Falconi, sta arrivando per la terza volta nella trattoria di Ponteranica - sede dell'associazione - per rendere onore ai distillati di tutt'Italia e farli conoscere per ciò che realmente rappresentano: prodotti che valorizzano il legame tra la terra e l'uomo.

L'appuntamento per la serata di degustazione da parte della commissione è fissato per il 27 novembre, e da lì si passerà alle premiazioni sotto i riflettori di GourmArte 2018, dal 1 al 3 dicembre alla Fiera di Bergamo.

martedì 6 novembre 2018

A Zanica, gli stimmi miracolosi di Gabriele Belletti


I fiori sono enormi, molto più grandi di come si possa immaginare, e Gabriele - che quei fiori li ha fatti nascere - aiuta il sole a irradiarli con la soddisfazione dei suoi occhi.

A Zanica, dove la pianura bergamasca si abbassa e la terra si fa sabbiosa per l'influenza del Serio, tra una pista dove atterrano e decollano di continuo aerei per voli a buon mercato e uno shopping center da 200 negozi con una multisala e una fiumana impazzita di gente, sta avvenendo un miracolo che affonda le sue radici nel mito, antico come l'eternità ma dalla vita fugace: la fioritura dello zafferano.

Lo Zafferano del Portichetto - questo è il nome che Gabriele Belletti ha scelto per la sua creatura - è qualcosa di più del classico sogno divenuto realtà, e nello stesso tempo qualcosa di più semplice: è la scelta di un ragazzo che, nel bel mezzo dei suoi studi superiori di agraria, ad appena quindici anni, decide di rimboccarsi le maniche e mettere tutti i suoi sforzi in un rettangolo di terreno per centinaia di ore di lavoro e cura, pur di far nascere uno zafferano purissimo e di qualità superiore.

sabato 15 settembre 2018

A tavola con il mastro birraio: da Falconi arriva Giovanni Rodolfi e la birra San Biagio


Si dice che chi birra sa fare, Dio l'aiuta a campare, e non lo si dice dall'altro ieri, ma almeno da quattro secoli, visto che a farlo dire a uno dei suoi personaggi fu l'immenso William Shakespeare ne I due gentiluomini di Verona.

Saltando ai nostri tempi - anzi, esattamente nel futuro, e cioè a martedì 25 settembre 2018 - altri due gentiluomini hanno avuto la spumeggiante idea di approntare una serata con protagonisti assoluti proprio la birra e l'artigiano così ben voluto dal Padreterno.

Il primo dei due gentiluomini è Marco Falconi, che ormai detta il passo alla grande in fatto di eventi gastronomici qui nella bergamasca; l'altro invece è Giovanni Rodolfi, mastro birraio dai natali orobici che nell'antico monastero di San Biagio, vicino a Nocera Umbra, ha riscoperto e sviluppato la sapienza brassicola benedettina e dato vita una delle migliori birre artigianali d'Italia, la birra San Biagio.

venerdì 31 agosto 2018

Il ritorno dei fratelli Moccia, e Lurano diventa Mare Chiaro


Una serata di gioia, di festa, di gusto, quella per l'inaugurazione della trattoria pizzeria Mare Chiaro, a Lurano, dalla quale ripartono i fratelli Francesco e Marco Moccia.

La gioia di rivederli, per me che li ho seguiti passo passo nelle loro esperienze bergamasche, è immensa, e ciò che la rende ancora più viva è che non è solo mia, ma di centinaia di persone che ieri sera, 30 agosto 2018, sono accorse a salutarli e ad applaudire il loro desiderato ritorno in terra orobica.

mercoledì 29 agosto 2018

Falconi e Nasti: delizie a quattro mani da Tallarini


Se è vero che sono i grandi ingredienti a fare grande una ricetta, allora si può comprendere il carattere strepitoso della Degustazione a 4 mani di lunedì 27 agosto a Gandosso.

La grande cucina della trattoria Falconi, le pizze magistrali di Nasti, nella cornice ammaliante del Fontanile assieme ai vini di Tallarini si sono amalgamati come componenti di un piatto sublime, in una serata di grande qualità che ha confermato, promesso e rivelato la professionalità, l'arte e il pregio delle persone, delle idee e dei prodotti di questo evento.

lunedì 6 agosto 2018

A Sarnico, un desiderio chiamato Tram

In una sua famosa e riuscita greguerìa, Ramòn Gòmez de la Serna afferma che il tram approfitta delle curve per piangere.

L'immagine è potente, e personifica nel mezzo di trasporto vecchio per antonomasia movenze e atteggiamenti del cuore immalinconito e calante.

Non nascondo che il valore evocativo del tram, del termine stesso, ha un effetto trascinante per me, e mi riporta a quando nella via di casa ancora pendevano i vecchi fili che permettevano al cavallo sulle rotaie di fare tragitti lunghissimi e che oggi riterrei impossibili da compiere.

Questa associazione immediata tra il tram e il passato, cristallizzato e museale, indubbiamente condiziona la mia capacità di immaginare un tram contemporaneo, che non strida con il mondo attuale, e che quindi non pianga curvando.

Anche da Bergamo il tram partiva e arrivato a Trescore - me lo immagino ansante e sbuffante - proseguiva per l'ultimo straziante sforzo fino a Sarnico, dove la stazione di capolinea lo accoglieva a riposo, prima di rifare a ritroso tutta la strada per il capoluogo orobico.

Nel 1951 la stazione fu dotata di un punto di ristoro le cui redini passarono nelle mani della famiglia Plebani, la stessa che dopo circa vent'anni fondò l'azienda vitivinicola Il Calepino, proprio sulla stessa salita che il tram guadagnava per risalire dal Sebino e ritornare nella bergamasca.

Nacque così il ristorante Al Tram, che ancora oggi domina il lungo lago di Sarnico, dopo sessantasette anni cominciati quando già il tram - quello per trasportare - sembrava destinato a tramontare, e la modernità si faceva largo a tutto spiano.

Ai sessantasette anni di cucina vanno affiancati ovviamente i quarantasei di vinificazione de Il Calepino, e le due realtà ancora oggi resistono a ridosso del Sebino, in un mondo che ormai modifica i binari prima ancora di finire di tracciarli.

Il locale stesso - che è già stato riconosciuto come storico dalla regione quasi dieci anni fa - è in ristrutturazione, e dal cantiere si capisce che si tratta di un restauro impegnativo nel quale la famiglia Plebani ha profuso grandi energie, affinché il ristorante possa continuare a recitare un ruolo trainante - è il caso di dirlo - pur conservando la memoria di sé stesso, senza limitarsi a vivacchiarci sopra.

Una sfida non facile, perché vi è in gioco l'identità stessa del Tram di fronte al bivio che da una parte conduce a un'obsolescenza inadeguata ai tempi e dall'altra a una decisa marcia verso un domani vincente.

Nel frattempo, con un agosto 2018 partito con grande cattiveria, la sponda di Sarnico risulta afosa e umida, mentre quella ventilata di Paratico di fronte sembra quasi farle marameo per dispetto.