sabato 8 novembre 2014

M1.lle Storie e Sapori, da gustare e raccontare...


In una cornice così, anche col tavolo vuoto ci si sentirebbe pieni, di emozione, di curiosità, di rispetto per i sapori tutt'intorno e le loro storie.

E così recita, a mo' di sottotitolo, il brand del M1.lle, storie e sapori, e state pur tranquilli che quel tavolo non è rimasto vuoto a lungo.

Con l'esperienza impagabile, maturata in tantissimi anni nella più importante cucina della bergamasca, il patron Paolo ha deciso di riaccendere i riflettori su uno spazio in viale Papa Giovanni XXIII che da sempre ha ospitato gastronomia.

Ma a Paolo non basta essere in pieno centro, e pensa a un modo per essere il centro.

E lo trova nel concept unico a Bergamo e dintorni, un luogo cangiante, anzi, quasi cubista, dove le diverse facce coesistono nella simultaneità, perché è contemporaneamente caffetteria, gastronomia, enoteca, bistrot e ristorante, e dalla mattina a notte inoltrata non si farà mai cogliere impreparato da chi vorrà fermarsi per andare oltre il consumare e avventurarsi nel degustare.

Se poi ci si siede a quel tavolo con chi può non solo ammirare la qualità del M1.lle, ma aggiungervi la propria, allora sono baci di fortuna.

Con Alfredo Leoni di Top-Wine prende vita una cena-degustazione dove la competenza enologica e l'arte di stare ai fornelli formano l'irripetibile.



Benvenuto di zucca, da indugiarci col cucchiaino per poi prendere la curiosa tazza e sorbire, mentre gli occhi fanno panoramiche tra le bottiglie circostanti, a caccia del giusto inizio da stappare.

La piega è chiara, siamo noi che vogliamo essere all'altezza di Paolo e della cucina del M1.lle.

Per questo, ci si gioca la carta dello Champagne Ulysse Collin Blanc de Blancs Extra Brut, che è una presa di posizione precisa.

Collin ha recuperato vigne di famiglia e con pazienza è riuscito a trasformare lo Chardonnay in bottiglie che, negli anni, si sono diversificate in varie etichette, alle quali si è aggiunta anche l'importante novità del Pinot Noir.

Il Blanc de Blancs è uno champagne di grande equilibrio tra fruttosità e pienezza.

Nella sua disinvoltura riecheggiano pesca e mango, e sembra in grado di acquisire ancor più spessore col tempo in bottiglia.

Le intenzioni sono chiare, e saranno ampiamente confermate dal seguito.


Ci sediamo affacciati su un ideale mare del gusto, con questo polpo e insalata, piatto appoggiato sulla freschezza degli ingredienti e sull'appropriatezza della tecnica.

Carne quasi soffice al centro, riparata da un involucro tostato, per una danza di consistenze che vivacizza la semplicità della portata.

Direttamente dall'antro di Top-Wine si affaccia a questo punto il Maximin Grünhauser Riesling trocken, che se la gioca alla grande con lo champagne.

Accanto alla consueta impronta di idrocarburi dei riesling della Mosella, l'inizio al naso è elettrizzante.

Frutta verde, mela e erbe preludono a quella mineralità che poi avvolge all'atto di bere.

Decisamente secco e complesso, ho finito per preferirlo allo champagne anche nel prosieguo, mentre il locale sembra scoppiare di gente.

I camerieri ci raccontano con partecipe felicità che ormai, se consideriamo solo il pranzo, al M1.lle in poco più di un anno le presenze sono quasi raddoppiate, e se teniamo conto che alla sera senza prenotazione è quasi ridicolo provare a entrare, per chi vuole accomodarsi ai tavoli da ristorante, si capisce che in fatto di numeri qui si viaggia davvero a mille.


Il risotto al rombo è senza peccato, e i marcati accenti marini lo fanno naturalmente fondere con altri sorsi del riesling, ma non che lo champagne non ci stesse bene!

Tecnica e sostanza, in un piatto in cui l'ingrediente principale c'è in pieno, nei sentori, nei sapori e nella presenza materiale.


Se volete sapere da dove vengono gli striminziti filetti di branzino che troppo spesso occupano il posto del secondo nei menù vi basta fare un giro nei frigoriferi della grande distribuzione.

Qui invece - anche se la foto non sembra dimostrarlo - il branzino è lungo un braccio, e in cinque ne usciamo deliziati e soddisfatti.


Carni quasi cremose e persino le patate raccontano la differenza tra cuocere e cucinare, in una portata di pura materia appena appena toccata dallo chef, e che io insisto ad accompagnare con lo stesso bicchiere, prima del cambio forzato.


Stracchino all'antica, Comté e petali di Tête de Moine, quasi un cerchio tra Lombardia, Francia e Svizzera, obbligano a una virata verso il rosso, e tutti siamo curiosi di capire come se la caverà Alfredo Leoni.

Problema abilmente risolto, che diventa anzi l'opportunità di assaggiare in anteprima assoluta alcuni Châteauneuf-du-Pape che saranno presentati a fine mese in questo evento.

Tra La guigasse e Le grand pin di Chapelle St. Theodoric e il Vielles Vignes Domaine de Cristia i tre formaggi si accomodano con disinvoltura.

Percorso completato fino al traguardo, a cena qui al M1.lle, anche se cambiano spesso le portate, la qualità resta identica, e ci si attesta entro i 50 €.

Due le offerte per il pranzo del bistrot, con proposte da 10e 18 €, per uno o due piatti e bicchieri sempre inclusi.

A questo punto, quando la folla è sciamata, si ritorna a quel vuoto potenziale della cantina a inizio serata, per scoprirlo ancora più pieno.

Di sensazioni, di ricordi, di suggestione, e M1.lle altre tonalità dell'anima si affacciano nell'ultimo sguardo alle bottiglie e alle casse, piene di storie e sapori.

M1.lle Storie e Sapori
Bistrò, enoteca, ristorante
Viale Papa Giovanni XXIII 18
24121 Bergamo
tel. 035 4220121

Nessun commento:

Posta un commento