giovedì 20 novembre 2014
Gourmet in trasferta: alla Cascina Chiericoni il vero agriturismo
Ritorno felice in Oltrepò - dopo la bella avventura di quasi un mese fa - nella certezza di fare altre scoperte liete.
In una terra votata quasi interamente a vigneti e frutteti, di certo non mancano gli agriturismi, ma quelli veri, con i padroni che davvero coltivano e portano in tavola i prodotti della loro terra, come l'agriturismo Chiericoni, dell'azienda agricola biologica Lucotti di Rivanazzano (PV).
L'agriturismo in Italia dovrebbe essere la normalità, la versione base sia della vendita di prodotti che della loro somministrazione, un posto dove affidarsi a qualcuno che ha fatto di un mestiere la propria identità.
Chissà perché quando scegliamo il meccanico o l'idraulico ci preoccupiamo che sappia veramente fare il suo mestiere - cioè riparare le nostre cose - e invece, quando si tratta di scegliere un agriturismo in cui mangiare o acquistare prodotti, pochi sono così scrupolosi da accertarsi della sincerità di chi lo gestisce e di ciò che offre, e si bada quasi per intero ai soli zeri della cifra da spendere.
Per essere un vero agriturismo non basta vendere vino, olio, frutta e formaggio, non è sufficiente preparare piatti semplici o servire taglieri di salumi e cacio per poche decine di euro, a nulla serve essere circondati da alberi e terra, arredare con mobilio di legno datato, mettere delle graziose tendine alle finestre o accendere un camino, se poi manca l'essenziale: i contadini.
La Cascina Chiericoni non è solo il ristorante dove mangiare dal venerdì alla domenica l'essenziale cucina - stagionale e rispettosa dei cicli naturali e della territorialità - o bere vino genuino, ma è anche la vera e propria casa nella quale vive chi questa cascina con agriturismo la anima, la ravviva, e ne prosegue il destino.
Già dal 2001 - ma le origini dell'azienda sono plurisecolari - gli interi 20 ettari sono lavorati secondo i dettami del biologico, per una produzione di albicocche, prugne, ciliegie e ovviamente pesche eccellenti, e uve che si trasformano in quei vini beverini che ti aspetti in questa cornice, dalla croatina alla barbera fino alla bonarda, senza solfiti.
Emblema di sincerità totale, l'azienda è riconosciuta come la punta di diamante di questo angolo d'Oltrepò al confine con la provincia di Alessandria, tanto che il titolare Alberto Lucotti riveste anche il ruolo di presidente di Terranostra, senza ringalluzzirsi, ma continuando a spaccarsi le mani e la schiena e a servire ai tavoli nel fine settimana, accanto agli altri familiari, come lo scoppiettante papà, che non può fare a meno di trattarti come un amico di vecchia data, passando molto tempo al tavolo per raccontarti storie, eventi, notizie e curiosità, dalle quali emerge la qualità necessaria per essere dove sono: la conoscenza del territorio e del proprio mestiere.
Fatte le dovute premesse, ora possiamo inquadrare meglio le sane e lineari portate di questa domenica felice, a cominciare da un canonico tagliere di salumi e qualche cipollina agrodolce, per sostenere il vino in doppia versione, dolce e secco, che già aspetta in tavola.
Il destino di quelle fette rosse è già segnato: ti basta aprire questi gonfi gnocchi fritti e farcirli con salame o coppa, per un antipasto italiano che più non si può.
Al più strutturato sformatino di verdure il compito di traghettarci verso piatti di corpo e calore, ma non senza apprezzare la freschezza di questo stuzzicante boccone appena sfornato.
Dal vicino Piemonte, l'influenza gastronomica si materializza in un vitello tonnato pregevole per equilibrio dei gusti e proporzione tra carne e salsa, a conferma che i piatti casalinghi possono essere buonissimi se preparati con amore.
Il risotto col Montebore prima te lo auguri e poi quasi te lo aspetti, visto che questo formaggio rappresenta un'eccellenza della vicina Comunità Montana Terre del Giarolo, ed esiste già dal Medioevo, e l'attenzione alla territorialità dei Lucotti non poteva non tenerne conto.
Il Montebore è stato protagonista di uno storico recupero, perché una trentina d'anni fa se n'erano perse le tracce, per poi riemergere nel 1997 ed entrare subito nelle grazie di Slow Food che lo protegge col suo presidio.
Con l'altro occhio, Alberto e famiglia vivono al passo con il trascorrere delle stagioni, e per questo pensano bene di servire in questi giorni delle fettuccine con farina di castagne, certamente il piatto che meglio risuona con la cornice climatica, i suoi profumi e i suoi colori.
Lonza di maiale e contorno di sostanza con patate, carote e peperoni segnano una chiusura in succulenza che ben si accorda con la giovane alcolicità dei vini.
Dolci di casa, più scelta di quanta ti aspetteresti, e con qualche invenzione cremosa, ma al nostro tavolo prevale la preferenza per la schiettezza, così optiamo per la crostata con la confettura delle tipicissime pesche e per la torta con nocciole e cioccolato che resetta il palato in modo che dopo tu non voglia più assaggiare nulla, tranne un bis della stessa torta che puntuale arriva.
E adesso lo possiamo anche dire che mangiare qui, dal venerdì alla domenica, costa intorno ai 30 € appena, e se si ha l'accortezza di venirci con la luce del giorno le colline dell'Oltrepò sanno servirti cibo per gli occhi e l'anima, raccontandoti il segreto del successo dell'agriturismo Chiericoni: saper rispettare la terra.
Cascina Chiericoni
Azienda Agricola Biologia Lucotti
Rivanazzano (PV)
tel. 0383 92957
Agriturismo aperto Ven e Sab sera/Dom pranzo
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