domenica 27 gennaio 2013
Groupon Adventures: dal Sogno di Pulcinella non svegliatemi!
Scrivo con l'eco di una sorpresa, una di quelle sorprese che cambiano radicalmente le tue aspettative.
Lo ammetto: quando la mia compagna ha deciso di acquistare l'offerta Groupon per mangiare la pizza a metro de Il sogno di Pulcinella mi sono sentito come quando poco più che adolescente, a Copenaghen, ebbi l'ardire e lo stomaco di entrare in un ristorante italiano e mangiare gli spaghetti alla bolognese, che a Bologna non esistono neppure, con risultati indecenti (ma in quella vacanza andavamo avanti a botte di hotdog e ne avevo nausea).
Provare quella che oggi si chiama cucina del territorio fuori dal territorio medesimo è sempre un atto di fiducia verso il prossimo e verso la vita stessa, una fiducia non sempre ripagata, ovvio.
Quando poi parliamo di pizza, con tutte le polemiche che 'sto piatto ogni volta scatena tra gli integralisti napoletani e le guide che a volte assegnano premi ben più su del Volturno, la questione si fa scottante (come del resto dev'essere una buona pizza, napoletana e non).
Non sono tra quelli che ritengono la pizza napoletana l'unica vera pizza, primo perché anche a Napoli ho mangiato pizze tremende, secondo perché qui nella bergamasca ho assaggiato pizze ben superiori a molte della mia città d'origine, come quella di Luigi Iorio Esposito, e terzo perché anche la pizza non napoletana può essere buonissima, vedi il Castello di Cividate al Piano.
Ovviamente, Il sogno di Pulcinella si professa ristorante di cucina partenopea, decanta come sua specialità il pesce e come arma di diffusione di massa del gusto la pizza, normale o a metro.
Con passo guardingo, dunque, sono entrato nel locale a Boccaleone, sotto i portici di un caseggiato postmoderno di una bellezza discutibile.
In questo caso, essere napoletano ha il vantaggio di ricollocare il locale-pizzeria in un modello di riferimento: la vera pizzeria napoletana non è quasi mai un luogo ameno, pochi tavoli, niente coperto, atmosfera spartana, ma tanto sei lì per la pizza e non per i belletti.
Perciò, proprio non m'interessa parlare di questo ristorante sotto altri punti di vista se non quello dei piatti dell'offerta che partiva da un aperitivo di benvenuto, passava a un tris di fritti, si attestava su mezzo metro di pizza a due gusti, accompagnata da una bibita qualsiasi a scelta e da un dolce della casa.
Due olive ascolane, due mozzarelline e qualche patata fritta: non c'è bisogno di sottolinearlo, un biglietto da visita poco rassicurante, che ha accresciuto la mia trepidazione, appena attenuata quando la mia compagna mi ha detto di aver visto passare una pizza dall'aspetto invitante e soprattutto col cornicione gonfio.
Una nota su questo tris di fritti va fatta: non è solo una questione di surgelati, ma anche di furbizia, perché se questa stessa roba fosse stata avvolta nella carta gialla da fritto e magari appoggiata in una ciotolina di dimensioni adeguate, e non in un piatto che sembra uno stadio vuoto, l'effetto sarebbe stato quasi quello di un appetizer nell'attesa del piatto principale.
Intanto, guardo le mani di chi lavora l'impasto dietro al bancone, mentre stende una pettola di pasta destinata a un mezzo metro o forse a un metro intero, mentre almeno tre ragazzi vanno e vengono dal locale per portare la pizza d'asporto coi motorini, chiusa in sacche termiche.
Ma ora ci siamo.
Finalmente arriva: abbiamo potuto scegliere liberamente i gusti tra tutti quelli proposti, facendo un ponte tra nord e sud, con un versante montanara (porcini, speck e taleggio) e l'altro versante terrona (salsiccia e friarielli).
Non posso ripetere in forma scritta il sospiro tra sollievo e stupore all'arrivo di questo mezzo metro di pizza.
Questi la fanno proprio bene...
Sulla consistenza e sul gusto ti devi fidare delle mie parole, ma la verifica a vista dovrebbe dartene la conferma.
La prima grande differenza tra l'impasto della pizza napoletana e gli altri è l'effetto che il forno caldo genera sul bordo, cioè il cornicione alto e gonfio, con la sua maculatura tipica.
Quando esamini l'interno, noti che l'alveolatura è ben presente, con buchi pronunciati a dare il carattere panoso a tutto il cornicione, mentre la parte centrale è giustamente più sottile, consistente al punto giusto ma non biscottata, come purtroppo succedere per quasi tutte le pizzerie qua intorno.
Le sorprese non vengono mai da sole: con grande piacere, su un tavolo accanto, noto la pubblicità della birra bergamasca del birrificio Sguaraunda, che fanno a Pagazzano a pochi chilometri da casa mia, una birra fermentata in bottiglia, non pastorizzata e non filtrata, che scegliamo come doveroso accompagnamento per una pizza così buona, nella sua versione doppio malto.
Mezzo metro di pizza in due è una festa dell'abbondanza, e anche questo rende la pizza di Il sogno di Pulcinella ancor più simile alla pizza napoletana il cui scopo originario era e resta quello di saziare.
Sul carrello dei dolci spiccano prelibatezze sudiste, come i cannoli siciliani e la pastiera napoletana.
Purtroppo l'offerta Groupon non li contempla (questo è proprio un colpo basso!), e dobbiamo accontentarci di una panna cotta e di una torta pere e cioccolato, sulle quali non dico nulla perché stasera la pizza merita di essere protagonista assoluta.
19,99 € più ovviamente il necessario per la birra e il caffè, ma soprattutto la felice scoperta di un posto dove il sogno di una pizza onesta e ben fatta si traduce in realtà.
Il sogno di Pulcinella
via Gasparini 4/C
24125 Bergamo
tel. 035 313405
Chiuso Lun
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