martedì 30 aprile 2013
Udon, cibo dell'anima
Anche se noi italiani ci vantiamo di essere i dominatori della pasta, la testimonianza più antica su questo alimento risale a circa quattromila anni fa in Cina, e tutto l'Oriente ha contribuito al suo sviluppo, utilizzando tutti i cereali e i legumi disponibili per prepararlo.
In Giappone ci sono tre varietà di paste, la ramen, con le uova, la soba, con grano saraceno, e la più normale di tutte, udon, che potremmo definire grossi spaghettoni.
ma l'udon, attestata fin dal seicento, è considerata in alcune zone come il prodotto-simbolo, tanto che gli organi governativi la promuovono con pubblicazioni e fondazioni pubbliche per la tutela e lo sviluppo.
Addirittura, hanno istituito il giorno dell'udon, che cade il 2 luglio.
Lo spezzone di cui sopra è tratto dall'omonimo film del 2006, di Katsuyuki Motohiro, e narra la storia di un giovane che torna dagli Stati Uniti con la coda tra le gambe per non aver sfondato e che invece trova sé stesso e la sua fortuna dedicandosi alla diffusione dell'udon, prodotta proprio dalla sua famiglia dalla quale si era allontanato.
Quanto sia buona non si finisce mai di dirlo, ora col brodo e ora con intingoli saltati.
La sua consistenza e il suo spessore ne fanno un vero e proprio comfort food che si esalta con i sapori forti.
Io mi ci sono confortato così.
Udon, aringa, pomodori confit, arachidi
Ingredienti:
200 g. di udon già lessati e raffreddati
1 filetto di aringa affumicata
4-5 pomodorini
1 cucchiaio di arachidi tostate
1 scalogno
1 peperoncino
sale
zucchero
pepe
origano
aglio tritato
olio evo
Dalla Tailandia al Giappone, la pasta si usa lessarla e freddarla col ghiaccio, prima di unirla ai condimenti.
Fai andare scalogno e peperoncino e nel soffriggere aggiungi un po' d'acqua per intenerire.
Lava l'aringa sotto l'acqua corrente, tagliala a strisce e aggiungila al soffritto, facendo saltare un paio di minuti.
Unisci l'udon con un cucchiaio d'acqua calda e amalgama saltando e aggiungendo i pomodorini confit.
Per preparare i pomodorini, lavali e tagliali a metà, mettili in una teglia con il taglio verso l'alto e cospargili di sale, zucchero, pepe, aglio tritato, olio evo e origano, poi inforna a 140 gradi, ventilato, un'ora e mezza.
Fuori dal fuoco, unisci alla pasta le arachidi e servi alla tua anima.
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