domenica 28 aprile 2013
Anche gli angeli mangiano le torte
Nonostante il biancore e la sofficità che indussero gli statunitensi a definirla cibo degli angeli - da qui il nome - la angel food cake sarebbe nata - sempre a loro dire - per mano degli schiavi afroamericani.
Solo le loro forti ed allenatissime braccia di lavoranti, infatti, avrebbero potuto incamerare aria sufficiente negli albumi per ottenere quella meravigliosa spugna, così morbida ed elastica che a ficcarci il dito poi torna su e riacquista la sua forma originaria.
L'abduzione deriva però dal fatto che negli anni a venire del ventesimo secolo, questa torta era abituale tra gli ormai ex schiavi dei campi di cotone in occasione di funerali, occasione nella quale sicuramente il tasso di spiritualità avrà favorito l'ideazione del nome del dolce.
Pur comparendo ufficialmente nei ricettari in forma ancora incerta solo nel 1871, pare che fosse diffusa già cinque o sei anni prima, in concomitanza con l'uscita sul mercato della frusta a manovella, senza la quale forse le gentili signore transatlantiche di fine ottocento mai si sarebbero prestate a una fatica che rischiava di far spuntare loro antiestetici bicipiti.
Oggi, con le planetarie, ma anche con un semplice sbattitore elettrico, fare una angel food cake non comporta più alcun rischio né all'immagine né alla riuscita della torta.
Come dolce è estremamente attuale, e non per la sua vocazione angelica, bensì per la leggerezza in termini nutrizionali, che tanto conta per chi vuole mettersi a dieta senza rinunciare al piacere.
Non ha grassi perché si usa soltanto l'albume d'uovo, e la quantità di zucchero e farina è talmente irrisoria da potersi permettere anche due fette al giorno, nel più stretto regime dietetico.
Ovviamente gli americani che l'hanno inventata sono poi i primi a colarci sopra ogni possibile crema o sciroppo, ma questione di gusti è.
Al di là del formato classico - per il quale si presta benissimo anche uno stampo da babà - si può fare con la angel food cake tutto ciò che si fa con il pan di Spagna come materia base.
Costa meno di zero in termini di denaro, richiede attenzione minima, più in cottura che in preparazione, e tutte le mamme dovrebbero emulare le signore americane del XIX secolo per darla ai propri figli in sostituzione di qualsivoglia merendina.
Magari con una bella spalmata di qualche leccornia, ovvio...
Angel food cake
Ingredienti:
240 g. di albume d'uovo a temperatura ambiente
125 g. di zucchero semolato
75 g. di farina
1 cucchiaino di cremor tartaro
1 cucchiaino di sale fino
Se non hai la certezza di uno stampo antiaderente, ti consiglio di fargli il consueto velo di burro e farina, ché non sarà certo quel cucchiaino di grasso a mandare in malora la tua dieta.
Con il vero stampo da Angel food cake - che è liscio - potresti anche usare la carta da forno.
Se il tuo occhio non vuole la sua parte, qualsiasi altra teglia andrà bene.
Dai una prima sbattuta all'albume fino a ottenere una schiuma diffusa ma ancora liquida.
Aggiungi il cremor tartaro - se non lo trovi ti capisco, non abbatterti e metti pure del normale lievito chimico in polvere che viene bene lo stesso - setacciato e riprendi a frustare fino a ottenere la classica massa bianca che non si stacca dalla ciotola anche se la capovolgi.
Aggiungi ora lo zucchero, un cucchiaio alla volta - sono all'incirca sei cucchiai da tavola - e continua a montare bene tra un cucchiaio e l'altro.
A questo punto, complice lo zucchero, la tua massa di neve bianca dovrebbe essere gonfia da far venire voglia di un tuffo.
È il momento di accendere il forno a 180 gradi, mentre incorporerai la farina e il sale.
Anche qui, un cucchiaio alla volta - circa quattro - e spatolando con la dovuta cura, dal basso verso l'alto e aggiungendo altra farina solo quando la precedente è sparita nel biancore.
Versa il composto nello stampo, accoltellalo con la spatola per fare in modo che la parte inferiore non conservi spazi d'aria eccessivi e - sempre con la spatola - livella la superficie.
In trenta minuti dovrebbe essere pronta, direi anche di abbassare la temperatura di una decina di gradi, poi ogni forno ha una vita propria, si sa, ma tu verifica stuzzicadenti alla mano.
La Angel food cake, contrariamente ad altri dolci, va tirata fuori subito e sformata su una griglia, così raffredda in un minuto e puoi immediatamente cospargerla di zucchero a velo o altre diavolerie a tuo piacimento per poi assaggiarla.
Non vedi quella nuvola lassù ad aspettarti?
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