L'immagine simbolo di questo secondo Slow Food Day è il volto di Ernesto "Che" Guevara - a sua volta simbolo di tutte le rivoluzioni - realizzato in perfetto stile Arcimboldo, con frutta e ortaggi al posto dei connotati.
Il 26 maggio saranno ben trecento le piazze italiane nelle quali si celebrerà questo evento, all'insegna della difesa della sostenibilità alimentare, in un mondo in cui cambiamenti climatici e grandi - troppo grandi - distribuzioni soffocano il pianeta, le colture, i lavoratori e i consumatori.
Non a caso, durante la festa, sarà distribuita la guida per un miglior rapporto tra cibo e clima intitolata Fulmini e polpette.
Se Torino, Firenze e Roma sono al centro dell'attenzione, come le capitali storiche d'Italia, nelle altre 297 piazze non si festeggia meno.
Per chi bazzica tra Bergamo e Brescia, è possibile recarsi a San Pellegrino (BG), ai portici del Colleoni per la prima kermesse dello stracchino all'antica delle valli orobiche, che ho appena finito d'assaggiare Al GiGianca, oppure a Brescia, in corso Zanardelli, per discutere e riflettere di green economy e altri temi che coniugano cibo e ambiente.
Non credo che Slow Food abbia bisogno di presentazioni, ma se è il caso, guarda pure questo video e cambia il tuo approccio al cibo per cambiare il tuo rapporto con il mondo.
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