domenica 22 settembre 2013

Tiriamoci sushi: Ichiban il migliore

Sul confine tra la città bassa e quella alta, là dove via Pignolo s'incammina verso la vetta, il ristorante giapponese Ichiban sta vivendo la sua stagione di successo.

Definirlo il migliore non è solo un gioco di parole, perché sebbene questo sia almeno uno dei significati della parola ichiban, di fatto è uno dei migliori locali di sushi qui a Bergamo e dintorni.

A prima vista, la sfilza di ristoranti di cucina giapponese - sushi, sashimi, tempura e piastra - sembrano uniformarsi, persino nelle tariffe, visto che tutti propongono formule all you can eat dai costi equivalenti.

Eppure, non si tratta di piatti sempre uguali, perché c'è in gioco un importantissimo fattore: la freschezza.

Freschezza della materia prima, certo, ma anche freschezza della preparazione.

Il nigiri sushi o i maki preparati al momento sono nettamente differenti da quelli che vengono nastrotrasportati nei kaiten, e qui da Ichiban il kaiten non c'è, perciò ogni piatto viene assemblato all'uopo.

Così, per un comodo all you can eat da 18 € senza distinzioni di sesso o fastidiosi virgola novantanove centesimi ecco che cosa può sfilare sul vostro tavolo.



Salmone fritto freddo e marinato, alghe piccanti e un intrigantissimo tofu crudo fanno da principio.


Sushi, hossomaki e uramaki da una parte e sashimi dall'altra non possono mancare, ed essendo la portata più inflazionata costituisce la prova della freschezza cui facevo riferimento, con il riso per niente gommoso e il pesce sodo al punto giusto.

La presenza del pesce crudo, e quindi di una cucina poco evoluta, fa erroneamente pensare a molte persone che si tratti di preparazioni di antica tradizione.

In realtà, pur essendoci testimonianze molto antiche di tecniche per conservare il pesce in strati di riso e aceto, le prime ricette somiglianti al nigiri - la polpetta di riso con la fetta di pesce in superficie - risalgono al XIX secolo, e quanto ai maki gli stessi giapponesi sanno benissimo che non si tratta di piatti storici ma di trovate moderne,  per esempio l'uramaki - quello col riso all'esterno - è stato creato per un pubblico occidentale.

Quanto al grado di evoluzione, c'è da chiedersi che cosa sarebbe l'alta cucina occidentale degli ultimi trent'anni se non avesse incontrato la gastronomia orientale, a partire dalle tecniche di impiattamento.


La pasta con i frutti di mare è spiccatamente sapida, ma fa gola lo stesso.

La cameriera giapponese però mi corregge chiamandola ramen, sebbene le mie fonti mi dicano che questi spaghettoni, sia per lo spessore che per la sola farina con cui sono fatti, si chiamano udon, mentre la ramen contiene uova, ma è bene che la filologia non tolga il campo alla gastronomia.


Il pesce in tempura è come sempre un miracolo della tecnica: per la cronaca, i cristalli di pastella non sono solo la normale reazione del pezzo immerso nell'olio, ma a volte il cuoco fa gocciolare la pastella per formare le palline e poi le raccoglie con lo stesso pezzo di carne in cottura, facendole aderire.


Sapori netti nella grigliata di pesce, con delle seppie che meritano la menzione speciale, per il prodigioso volatilizzarsi in bocca, quando a volte le seppie mostrano una tenacità molto dura da vincere.

Ichiban si merita tutto il successo che lo sta investendo, col locale sempre pieno, persone in attesa, clienti felici di esserci, allegria e gentilezza nel servire e soprattutto bontà dei piatti.

Non hanno dunque ragione a essersi dichiarati Ichiban, il migliore?

Ristorante Ichiban
via Pignolo 1
24121 Bergamo
tel. 035 217167
Chiuso Lun

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