venerdì 28 giugno 2013

Il gioco che vale la candela, anzi, il tortiglione


Se Montanelli sosteneva che la corruzione comincia con un piatto di pasta, non c'è dubbio sulla natura corrotta del nostro paese e dei suoi abitanti, circa il consumo di pasta.

Si parla tanto di territorio, localismo, valorizzazione dei prodotti della zona, eppure la pasta è spesso il grande assente dell'alta ristorazione.

Parlo di pasta secca, quella che compriamo tutti e abbiamo imparato a consumare in modo così pervasivo da farla apparire scontata.

Certo, ogni grande chef ha in carta piatti strepitosi di pasta, ma quasi sempre si tratta di pasta fresca ripiena e  in ogni caso sono due prodotti molto diversi in termini di consistenza, gusto e sensazioni.

Viva la pasta secca, allora, e viva la nostra tradizione che ne fa forse l'unico filo rosso capace di unire lo stivale in termini gastronomici, mentre per il resto l'Italia è un mosaico di cucine regionali spesso molto distanti (il che ha i suoi lati positivi).

Se poi la cuoci come suggerisce in questo video Davide Scabin otterrai un risultato stupefacente: pasta perfettamente cotta e soprattutto non scotta, senza l'obbligo di stare lì a controllare, mescolare, assaggiare.

Quando la pasta è buona e ben fatta non ci vogliono grandi manovre per esaltarla.

Ora che l'estate non lascia più dubbi sulla sua presenza, dunque, la puoi anche solo sporcare di burro o olio, limone, basilico e parmigiano, soprattutto se usi gli spaghetti.

Ma non c'è dubbio che l'abbinamento imbattibile resta quello col pomodoro e le sue varianti, e se ci sono i profumi giusti - soprattutto un buon aglio fresco - ti regalerai un momento di bellezza indicibile.

Io sono un patito della melanzana, la  mangio persino cruda e marinata, cosa per molti orripilante mentre è solo questione di tempi.

Se il pomodoro è la garanzia della riuscita della pasta, con l'aggiunta del parmigiano diventa per la melanzana una pozione magica, perfetta anche per condire bei formati capaci di abbracciarsi al sugo con passione.

Vuoi farti corrompere anche tu?


Timballo di tortiglioni con crema di parmigiana di melanzane


Ingredienti:
100 g. di tortiglioni (ma anche rigatoni o candele)
1 melanzana media
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
40 g. di parmigiano
sale
olio evo
burro o strutto
pan grattato
basilico

Con uno stuzzicadenti, bucherella la melanzana e passala al microonde alla massima potenza per otto/nove minuti, poi lasciala altrettanti a riposare e completare la cottura.

Dopo questo procedimento, la buccia si toglierà come carta, e potrai frullare la polpa.

Fai imbiondire uno spicchio d'aglio schiacciato, poi aggiungi la melanzana e - quando inizia ad asciugare - il sale, il parmigiano grattugiato e il concentrato di pomodoro diluito in altrettanta acqua, finché inizia ad addensarsi, poi togli dal fuoco e fai raffreddare.

Per la pasta, usa due litri d'acqua e un cucchiaino e mezzo di sale ogni cento grammi.

Quando bolle, versa la pasta e rimesta per i primi due minuti, così non attaccherà, poi metti il coperchio e togli dal fuoco: la pasta si cuocerà comunque da sola ma senza stressarsi e perdere troppo amido.

A cottura ultimata, scola la pasta e lasciala riposare affinché raffreddi almeno un po'.

Ungi e rivesti di pan grattato l'interno di un coppapasta o di uno stampo a bordi alti, poi metti i tortiglioni in verticale fino a riempire lo spazio.

Trasferisci la crema di melanzana ormai raffreddata in una tasca da pasticcere, e farcisci ogni tortiglione con un po' di crema, finché trabocca.

Forno già caldo a 200 gradi per dieci minuti, non prima di un'altra grattata di parmigiano e - a fine cottura - olio e basilico.

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