mercoledì 29 maggio 2013

Al Vigneto, l'oasi del gusto


Il cascinale ai piedi delle colline di Grumello, assediato dalle vigne, si paventa subito come un'oasi perfetta per un'esperienza gourmet di grande livello.

Sono Al Vigneto, una delle vette della ristorazione bergamasca, una stella Michelin confermata ormai da anni  e destinata senz'altro a brillare ancora per molto.

Anche Al Vigneto, come molti altri templi della gastronomia di queste parti, ha aderito all'iniziativa di InGruppo - della quale puoi leggere anche qui - con un menù di pesce accompagnato dall'eccellente Raffaello Valcalepio bianco della casa vinicola  autoctona Colle dell'Aia, al costo di 99 € per due persone.

Accoglienza garbata, prontezza e tempistica da record nel servizio ed estrema disponibilità a richieste e curiosità.



Lo stuzzicappetito è una crema di finocchio con gamberi, di grande finezza e dal gusto pulito.

L'eleganza delle sale e la vista sulla splendida cornice ambientale di Grumello al calar del sole  - sarebbe meglio dire della luce, perché di sole ultimamente non se ne vede molto! - primaverile ci introducono nel percorso di degustazione con le migliori premesse.


Il primo antipasto incuriosisce sia per l'idea che per l'impiattamento: un sashimi di spigola con pesche e semi di papavero, impreziosito all'interno da aromi di basilico e timo, molto intensi.

Mazara del Vallo è il porto di rifornimento, a garanzia di una qualità indiscutibile delle materie prime che rimarrà costante a ogni portata.


Seguono gli involtini di tonno affumicato con zuppetta di gazpacho di melone.

Ottimo il matrimonio tra la sapidità del tonno e la dolcezza del melone, per un antipasto che si inscrive perfettamente anche nella cucina italiana, laddove una carne sapida e sottile che si sposa con un frutto dolce fanno parte del nostro patrimonio gastronomico, basti pensare alla canonica accoppiata col prosciutto.

A ben vedere, questi due passi iniziali rappresentano la filosofia di base qui Al Vigneto, un forte affidamento sulla materia prima e una grazia nell'approntarla senza troppe sofisticazioni tecniche ma con un occhio allenato alla bellezza.


Filosofia rimarcata anche nel primo piatto, con spaghetti alla chitarra, calamari e zucchine, ma anche pomodorini e una presenza del timo che forse stavolta prende troppo la scena, tuttavia senza inficiare il bel risultato all'assaggio.

Pur vero che si tratta di un ensemble di ingredienti più che testati e che quando il calamaro è cotto in maniera non aggressiva, come questo, il piatto difficilmente fallisce.


Eccoci al piatto principale, val a dire trancetti di pesce San Pietro con tartare di avocado ed emulsione di molluschi, senza trascurare una pioggia di bastoncini di verdura fritti.

Senza dubbio, il binomio San Pietro-avocado funziona, col secondo che ammorbidisce la sapidità del primo, mentre l'emulsione è giusto un sottofondo discreto; tuttavia, il piatto - buono - detiene il titolo di principale un po' a fatica.


Il pre-dessert di fragola e pera ha un unico difetto, cioè essere il pre-dessert, perché la crema è di una bontà e di una freschezza meritevoli di approfondimenti, e oltre a resettare il palato regala sensazioni da dolce di primo livello.


E su quel livello si resta con il vero dessert, un cremoso di cioccolato bianco con albicocche al basilico, anche se quest'ultimo probabilmente annaspa nell'infinita dolcezza del cremoso, assolutamente capace di appagare ogni gamma, con la sua lieve consistenza.


E il cremoso è talmente oltre che la chiusura con la piccola pasticceria - e il caffè - rischia quasi di sembrare una caduta: dopo le soddisfacenti cucchiaiate del dessert, questi piccoli pasticcini possono apparire poco significativi, sebbene graditi anche per il garbo della presentazione.

Il percorso di degustazione è interessante per come racconta le fonti d'ispirazione e le soluzioni predilette qui Al Vigneto, e l'idea con cui se ne esce è quella di un'oasi di pace - complice il contorno bucolico - animata da persone cui sta a cuore il benessere dei commensali, con gentilezza e sapienza culinaria.

Se Brillat-Savarin affermava che la scoperta di un nuovo piatto è ben più importante di quella di una nuova stella, la stella e i piatti buoni qui Al Vigneto sono un'unico bagliore.

Al Vigneto
via Don Pietro Belotti 1
24064 Grumello del Monte (BG)
tel. 035 831979
Chiuso Mar

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