martedì 3 dicembre 2013

Con INGRUPPO, alta cucina a scopo benefico

I quindici chef più prestigiosi di tutta la provincia di Bergamo.

L'iniziativa più significativa nell'ambito della valorizzazione e della diffusione dell'enogastronomia.

L'associazione più attiva nel campo dell'informazione e del supporto a favore di chi soffre dei disagi recati da ansia e depressione.

Con questi tre ingredienti, ieri sera - 2 dicembre 2013 - nella funzionale location di Bergamo Fiera, si è svolta la grande festa di beneficenza all'insegna dell'alta cucina, chiamando a raccolta tutti i gourmet che sotto l'egida di Ingruppo hanno dimostrato come sia facile e proficuo far incontrare il buon gusto della gente e l'arte dei migliori cuochi.

I quindici chef non si sono risparmiati e dalle loro postazioni hanno estratto delle vere e proprie magie gastronomiche, permettendo così il miracolo: l'intero incasso, infatti, è stato devoluto all'associazione Un porto per noi che dal 1997 a Bergamo si occupa di ascoltare e sostenere chi combatte ogni giorno con quei terribili nemici costituiti da ansia e depressione.

Un porto per noi è una ONLUS impegnata quotidianamente nell'informare chi avverte i sintomi di tali disagi, affinché - sentendosi sostenuti - trovino il coraggio di affrontare un percorso che possa portarli di nuovo a standard di vita accettabili.

Per raggiungere questo scopo, l'associazione organizza eventi divulgativi, gestisce gruppi di auto aiuto, è in grado di fornire recapiti di professionisti affermati e capaci, e offre anche l'opportunità di un ascolto immediato, con un servizio di risposta telefonica allo 035 400308, utilissimo a ridurre il senso di solitudine che troppo spesso sommerge le vittime di queste sindromi.

La partecipazione alla serata ha avuto un doppio successo: da una parte permettere di raggiungere una somma ragguardevole da destinare a tale finalità benefica; dall'altra confermare la piena riuscita del progetto Ingruppo, dopo il trionfo della scorsa edizione, di cui trovi notizie qui.

Un trionfo così eclatante da indurre senza alcun dubbio a replicare l'esperienza: infatti, già da gennaio con Ingruppo sarà possibile fare le migliori esperienze gourmet presso i quindici grandi ristoranti del firmamento gastronomico bergamasco.

La serata è stata animata - oltre che dalla musica - anche da una lotteria con in palio ovviamente delle meravigliose cene presso i quindici ristoranti, nel mentre i partecipanti andavano di postazione in postazione per assaggiare tutte le meravigliose creazioni degli chef.

Il padiglione era idealmente diviso in due corridoi dalle postazioni di distribuzione del vino: etichette del calibro di Tallarini, Berlucchi, Magri, Petrognano, Castello Banfi, Biava, e altre ancora, per rendere la degustazione ancor più preziosa e sfaccettata.

Ecco, in un percorso ideale, e in un crescendo di intensità e forza dei sapori, i quindici piccoli capolavori.



Solida tradizione mediterranea per la crudità di mare de La Caprese, con l'esperienza sicura di Bruno Federico, anche nel suggerire Chardonnay o Brut Magri per una degustazione di raffinata pienezza.


Dal canto suo, Daniel Facen di A'Anteprima fa questo piccolo riassunto delle sue magnifiche diavolerie tecnologico-culinarie con una capasanta nell'orto, alla quale abbinare - anche per questioni aziendali - il brut Tallarini.


Sorprendenti i cannelloni di scampi e gorgonzola di LoRo, valorizzati da un profumato rosato; forse il piatto d'entrata più suggestivo.


Dalla splendida terrazza del Roof Garden Restaurant, la mano del nuovo chef appronta dei maccheroncelli trafilati al nero, con gamberi e porri, creando un equilibrio vivace che merita un plauso.


Schietti ma precisi i ravioli alla bufala con alici di Cetara e mollica di pane de Il Saraceno, un piatto che si lega ai precedenti per i sapori mediterranei ma che ci porta già verso consistenze e calore maggiori.


A Frosio il compito di virare verso preparazioni di terra, con il suo tortino di cipolla con tartufo nero di Bracca, dove profumo e dolcezza sono sapientemente dosati.


Tra i ristoranti capaci di sfornare primi piatti a livelli stellari, si distingue sempre Antica Osteria dei Camelì, e il suo sfoglione con scamorza e zucchine lo confermano; peccato mancasse tra i rossi un Pinot Nero, come auspicato da Camillo Rota.


Con la trippa in umido di Lio Pellegrini si vira verso le grandi preparazioni del territorio, e il piatto funziona da egregio apripista.


Ambiziose le coscette d'anitra con riduzione di verduzzo e caffè, a cottura lenta, proposte da Collina, con l'interessante contrasto di sapori nell'intingolo.


Posta sfida la tradizione, con questo baccalà mantecato con polenta e acciuga, un gioco ardito nel quale la polenta ha legato il pesce con nodi un po' stretti.


La classe emerge sempre dalla semplicità, e non a caso Da Vittorio offre un'apparente minimale polenta di castagne con pomodoro e pecorino toscano, tra il comfort food e il più prezioso dei manicaretti.


E atterriamo in piena Bergamo con questa polenta e osei 2013 di Colleoni Dell'Angelo, doveroso cimento con uno dei simboli della cucina locale.


La proposta dessert - e purtroppo mancavano vini appropriati - parte dalla crema di yogurt e cioccolato bianco con frutti rossi di Al Vigneto, alla quale ho concesso il mio personale bis.


Il morbido di castagne invece è di Al Rustico Villa Patrizia e si intona perfettamente ai criteri stagionali e climatici.


Spassoso sin dal nome - dolce non pervenuto - il dessert de la Brughiera, in cui si va dalla consistenza cremosa a quella croccante, dalla sofficità e calore della spuma al brivido della granita.


Nella migliore tradizione dei finali festosi, Da Vittorio inventa la conclusione abbinando alla sua polenta di castagne delle canoniche ma graditissime lenticchie.

L'alta cucina a scopo benefico ha fatto centro, Ingruppo si annuncia anche per quest'anno come l'iniziativa più importante per il mondo gourmet, e Un porto per noi può proseguire la sua delicata ma fondamentale missione.

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