Finora le proposte di Groupon erano nettamente differenziate: da una parte ristoranti e trattorie di basso, medio o anche buon livello nei deals settimanali e dall'altra le offerte deluxe per locali di alto profilo.
Nell'ultimo mese però le offerte ordinarie della provincia di Bergamo hanno visto comparire nomi di sicuro prestigio e qualità, come La Marianna - che presto visiterò - o addirittura A'nteprima che proprio questa settimana ha visto confermare il riconoscimento da parte della Michelin anche per il 2013.
Se questo sia un segnale di apertura verso un pubblico più vasto da parte dei ristoratori dei piani alti non saprei, ma ne prendo atto con piacere.
E nel novero di questa piccola ondata di offerte di maggior levatura c'è anche Opera Restaurant, il capolavoro che Nicola Locatelli ha realizzato con suo fratello Lorenzo e sua moglie Simona a Mozzo (la foto in alto è estrapolata dal sito).
Prima di parlare delle solite cose e vedere le portate, fammi prima soffermare su chi è Nicola Locatelli.
Un ragazzo diplomatosi appena dieci anni fa all'alberghiero di S. Pellegrino e che da ben quattro anni ha avviato la splendida avventura dell'Opera Restaurant nella piazza principale di Mozzo, tutto senza neanche aver toccato i trenta.
L'idea che un giovane - ma giovane davvero! - sia così bravo, così coraggioso e soprattutto così intelligente, come si evince soprattutto dalla cucina, mi manda veramente in visibilio, considerata la scarsità di materia grigia nel mondo della ristorazione bergamasca, fatta eccezione per i soliti stranoti inarrivabili.
Bravo, coraggioso e intelligente perché? potresti chiedermi.
E io ti risponderò senz'altro alla fine, se prima però mi lasci presentare per bene com'è andata.
Il deal di Groupon annunciava una cena gourmet di pesce a 59 € invece di 183 € che confrontati con i prezzi alla carta di Opera Restaurant ci stanno tutti, quindi perlomeno la dichiarazione di partenza è veritiera.
Tuttavia Opera Restaurant non manca di proporre di sua iniziativa serate a tema con prezzi dai 30 ai 50 €, perciò l'idea di presentare un'offerta così speciale non è un unicum per questo locale.
Ergo, il deal di Groupon in questo caso è conveniente ma durante l'anno chiunque può trovare la giusta serata per gustare la bravura di Nicola senza ricorrere a Groupon e con menù sempre diversi (per esempio le proposte per la vigilia o il pranzo di Natale sono davvero interessanti).
Il locale inoltre è aperto anche a pranzo con menù da 13 e 15 €.
Due dei piatti del menù sono inseriti in carta - che è sempre una garanzia, nelle offerte Groupon - e gli altri sono facilmente deducibili da portate simili che però data la stagione non sono più così marcatamente marine, perché Nicola cambia le sue proposte col passare dei mesi.
Quello che il deal di Groupon non ti dice - perché difficilmente si può misurare - è il valore della gentilezza della moglie e della madre di Nicola nell'accoglienza, della bellezza del posto, della cura di dettagli - persino nel bagno - della giacca in guardaroba, del coperto, dell'atmosfera, tutte cose che non si possono trascurare nel farsi un'idea di un locale.
Premesse fatte, cominciamo.
L'aperitivo di benvenuto con tre stuzzichini si materializza in polenta con salsiccia, arancina di riso e crema di zucca.
Un aperitivo che è già l'emblema della filosofia attuale di Nicola: polenta come segno del territorio, zucca come simbolo dell'attenzione alle stagioni e riso come dichiarazione d'amore per un ingrediente che lo chef adora usare facendone piatti d'elezione.
Questo significa fare una cucina che dalla pancia sale alla mente passando per il cuore.
Tutte le cene con Groupon prevedono il fatidico calice di vino, spesso innominato - forse perché non nominabile - e quasi sempre inferiore a qualsiasi vino in bottiglia inserito nella carta, come ho potuto constatare.
Qui invece - vedi l'intelligenza? - il gioco si ribalta: il calice arriva da un Riesling Campo della Fojada sublime, che addirittura non è in carta perché appena arrivato e che abbiamo gentilmente chiesto a Simona di continuare a bere alla mescita.
Il gioco del barattolo di vetro si ripete, ma ha le sue ragioni: la crema di patate con scampi, gamberi di Mazara e altre delizie del mare - tutte cotte in un modo che rasenta la perfezione - conserva tutti i suoi profumi proprio grazie al contenitore.
Soprattutto i cefalopodi totano e polpo rivelano una tenerezza rara e confermano la sapienza tecnica di chi sta dietro quella porta.
Un attimo prima dell'arrivo dei risotti scherzavo con la mia compagna sul fatto che negli altri ristoranti il bis di primi viene servito come dittico stile matrimonio, ed ecco la risposta: un bellissimo piatto fatto apposta per due assaggi differenti ci toglie dall'imbarazzo e dallo spiacevole inconveniente di vedersi mescolare le due pietanze.
Tra il risottino mantecato con fiori di zucchina e mazzancolle e il risottino mantecato ai frutti di mare "a modo mio" (cioè dello chef) la partita si gioca prevalentemente a mare.
Delicati nell'esecuzione ma intensi nei sapori, perfetti nella mantecatura, denotano la passione dell'autore nel lavorare questi ingredienti.
La zuppetta di mare leggermente piccante con sfere di zucchine fa l'eco al risottino di cui sopra e alla strada tracciata dai prodotti del mare sin dall'antipasto.
Pesci e molluschi teneri in un mare di pomodoro, a omaggiare la grande tradizione italiana delle zuppe, presente su ogni litorale del nostro stivale.
Fare bene un piatto tradizionale vale cento piatti gourmet, c'è poco da fare.
Questo è "Il mio fritto di mare" con frutta e verdura ("mio" sempre riferito a Nicola), così tra i bastoncini di zucchine se ne celano alcuni di pera e mela.
Anche qui tradizione piena, una frittura più che asciutta, forse un piatto più giù degli altri soprattutto per la temperatura e forse perché i sapori non sono precisi come nelle altre preparazioni.
A questo punto, il menù recita dolce a scelta dalla carta e la carta in realtà non contempla solo i dolci - preparati da Lorenzo - ma anche infusi e distillati.
Così io mi pappo questo soffice di castagne con gelato al moscato, una mousse estremamente ariosa e calda nella consistenza, il cui gusto è in linea con la stagione autunnale, perfettamente in contrasto con il gelo della pallina al moscato.
La mia compagna invece opta per rum e cioccolato fondente, istigata da me che volevo anche il cioccolato: un finale per scaldarsi, col cioccolato che accarezza la bocca e il rum che le dà il giusto fuoco.
Ecco quanto poco ci vuole a rendere apprezzabile anche la tazzina di caffè conclusiva, grazie alle piccole coccole finali con croccantini, meringhe e biscottini, con una menzione particolare per le piccole meringhe che vaporizzano in bocca una nuvola dolce indimenticabile.
Chiudo con la risposta alla domanda ipotetica posta più sopra: bravo, coraggioso e intelligente, perché?
Perché è bravo?
Mi pare evidente: perché ha studiato bene, ha fatto esperienza, e non c'è piatto nella sua carta che non abbia il sostegno di una base tecnica fondamentale, ora la zuppa, ora il risotto, ora le cotture elaborate di carne o la sapiente cura dei prodotti del mare.
Perché è coraggioso?
Perché non ha avuto timori di sorta dettati dall'età, dalla difficoltà intrinseca di un territorio nel quale - a pochi metri dal suo locale, dall'altra parte della provinciale - la ristorazione è massificata, con offertone roboanti il cui primo richiamo è solo il prezzo basso e non la qualità di ciò che si mangia.
Perché è intelligente?
Perché non fa piatti rivisitati e destrutturati, non propone abbinamenti inusitati, e ogni suo piatto è riconoscibile e inscrivibile nella tradizione locale o italiana, e inoltre perché non manca di proporre serate a tema a prezzi accessibilissimi consentendo a un pubblico più vasto di assaggiare qualcosa di notevole.
Perché ci devi andare?
Perché un giorno, quando Nicola Locatelli porterà la sua esperienza in giro e faranno la fila per lui, tu potrai dire di averne assaggiato la cucina dei primordi e penserai che ci avevi visto giusto a credere in lui.
Piazza Trieste 7
24030 Mozzo (BG)
tel. 035 4517002
Chiuso Lun
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