Ho conosciuto la Locanda del Vegnòt due anni fa per la festa dell'uva, e così mi si è aperto il mondo di Borgo San Giacomo.
Bassa bresciana dunque, nelle cui frazioni di Farfengo e Padernello appunto si assiste a un revival della tradizione gastronomica, a un recupero ambientale considerevole, con la conversione di vecchie cascine abbandonate in ristoranti e dove l'attenzione ai prodotti locali (come la travagliatina del Sole) ha spinto le condotte slow food a organizzarvi mercatini e altre iniziative all'insegna del gusto.
Insieme a Cascina la Bianca e Il Bianchino, la Locanda del Vegnòt rende ancor più saporite le visite all'antico borgo, con la splendida rocca e i suoi eventi teatrali, musicali ed enogastronomici.
Per festeggiare l'estate, niente di meglio che celebrare uno dei piatti cardine della storia lombarda: il casoncello, anzi, la pasta ripiena in generale.
Al prezzo speciale di 19 €, vino della casa compreso, ecco com'è andata.
Parto proprio dal vino: vista la cifra, non è proprio il caso di bere il vino della casa, alla spina, anche perché la locanda propone ogni mese etichette di buon livello in offerta speciale, come questo Pactio di Fertuna e Marchese Incisa della Rocchetta 2009, naso appena pepato e note dolci.
I salumi sono profumati e schietti, soprattutto la coppa si rivela una sorpresa, vuoi per il taglio sottile, vuoi per la stagionatura non eccessiva.
Sull'altro tagliere, la polenta fa da terreno a peperoni, gorgonzola, lardo e salsiccia, in una sorta di riassunto delle combinazioni più tipiche.
I piatti forti però arrivano adesso.
I casoncelli alle erbette hanno la pasta sottile, come si deve al casoncello, chiusi senza perfezione, come si deve al casoncello, e con una robusta veste di burro e grana, come appunto si deve al casoncello.
Questi però la Locanda del Vegnòt li serve sempre, io aspetto quelli rari.
I ravioli caprino e basilico sono stuzzicanti, la pasta è più spessa e l'aroma di basilico persiste con piacere.
Dal vicino pagus farraticanus, il paese del farro di San Paolo, ecco i tortelli di farro con asparagi e quartirolo, con la pasta scura e intensa al palato e l'asparago a contenderle il podio di sapore più forte della serata.
Infine, i cappellacci verdi al pecorino, che forse sarebbe stato meglio servire dopo i casoncelli, per un percorso di forza del gusto più equilibrato.
Le foto risentono della luce da locanda, visto che il locale ne riproduce le fattezze, con legno e pietra che spiccano, porte antiche e relative serrature a leva, forse con qualche intervento di ricostruzione scenografica di troppo.
Il gelato artigianale in chiusura è onesto, tra un fior di latte fresco e un amaretto di una morbidezza estasiante.
Non passa settimana che la Locanda del Vegnòt non proponga menù speciali, come le risottate o lo gnocco fritto con salumi, oltre alle cene legate a occasioni stagionali, come questa d'estate o per l'uva a settembre.
I due menù e il vino extra fanno 53 € in due, e torniamo soddisfatti in un concerto di grilli, che solo nell'aperta campagna di Padernello puoi sentire così melodiosi.
La Locanda del Vegnòt
via Fornello 10
25022 Padernello di Borgo San Giacomo (BS)
tel. 030 9408045
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