domenica 5 gennaio 2014

La Pizza Giovane al Giardino dei Sapori


Quando avverti la voglia di tornare in un ristorante, hai la prova tangibile che quel ristorante ha fatto centro.

Se ci torni, ti trovi bene e già pensi che vorrai farci una terza visita per assaggiare quello che ancora non sei riuscito a gustare, ci sono ottime probabilità che chi gestisce quel ristorante stia lavorando con grande professionalità.

Sono stato al Giardino dei Sapori di Calvenzano una ventina di giorni fa e ne sono uscito col preciso intento di tornare a provare la Pizza Giovane: detto fatto.

Finita la cena - e visti altri piatti portati ai tavoli attorno - già fantasticavamo su che cosa avremmo ordinato la volta successiva.

Un cliente che si trovi in questo particolare stato emotivo, che scavalca il tempo e percepisce come una storia che lega le sue visite a un locale, non sta più solo mangiando del cibo, ma sta vivendo un'esperienza sensoriale e sentimentale.

E non sto parlando di un ristorante stellato, di alta cucina, di acrobazie nel piatto e conti a molti zeri: il Giardino dei Sapori è un ristorante pizzeria in cui il garbo e l'attenzione per i clienti sono il vero bene di lusso.

Forse perché Silvia Cucchi ed Enrico Gatti - la coppia che gestisce il locale - questo mestiere lo sanno fare davvero, lo hanno abbracciato sin da ragazzi, all'istituto alberghiero, lo hanno osservato e rubato, nelle loro esperienze girovaghe, e dal 2009 hanno deciso di dare alla luce la loro creatura gastronomica, ben consapevoli della realtà di Calvenzano, della tipologia di clienti, e quindi del taglio da dare alla propria offerta.

Apprendo con piacere da Silvia che anche l'esperienza promozionale con Groupon ha funzionato molto bene, e già nel post precedente avevo sottolineato come il loro modo di servirsi di questa offerta fosse quello corretto e che poteva dare i migliori risultati in termini di acquisizione di clientela: i clienti alle mie spalle, ci racconta, sono venuti due anni fa con la prima offerta Groupon, e hanno continuato a venire e a usare il locale per cerimonie con i loro familiari.

E così abbiamo l'ennesima dimostrazione che l'effetto che ha fatto a noi, inducendoci a tornare, non è un fatto episodico, tanto che in sala di vecchi clienti ce ne sono un bel po'.

Ma veniamo alla pizza, e alla particolare miscela con la quale qui al Giardino dei Sapori realizzano un prodotto di leggerezza, fragranza e digeribilità uniche.

Per ottenere questo miracolo, si parte dalla farina Varvello, che a una base di kamut e avena, dal potere antiossidante, aggiunge i minerali e le vitamine del germe di grano, gli omega3 del lino dorato e i polifenoli della polpa d'oliva e di uva rossa, e si arriva alla Pizza Giovane, un prodotto esclusivo - Varvello dà le sue farine a fornai e pizzaioli garantendo l'esclusiva in un raggio di km ben definito - ma anche un marchio brevettato che coinvolge anche panificatori e pasticceri, senza contare che le farine sono poi acquistabili da chiunque voglia sperimentarle a casa propria.

La miscela garantisce una leggerezza d'impasto che richiede qualche accorgimento, e Silvia ci racconta delle varie elaborazioni che hanno portato al risultato in corso: attualmente l'impasto ha un'idratazione al 50 %, il lievito si aggira al di sotto dell'1 % e la lievitazione e maturazione impiega più di 24 ore per ottenere un impasto morbido e molto elastico.



Questa è la Trentina, con mozzarella di bufala e speckotto affumicato, memoria delle esperienze fatte in Trentino dai titolari.

Il disco di pasta è steso sottile, con un leggero sviluppo del cornicione, ma elastico e non si sbriciola come un cracker, inconveniente che troppo spesso si riscontra nella pizza nordica.

La pasta è sublime: il profumo del cereale è intenso, la consistenza è morbida, senza essere gommosa, il sapore è di pane appena sfornato, equilibrato.

L'abbinamento con i due ingredienti è felice, perché permette di distinguere i sapori e creare in bocca l'amalgama giusta.


La pizza Jessica è guarnita di patate al forno e salsiccia su una base di scamorza, un insieme efficace, che forse una patata spezzettata e una salsiccia sbriciolata, ben distribuite su tutta la superficie, potrebbero valorizzare appieno.


Sapendo che l'avremmo divisa in due, la terza pizza, mele e speck, ci arriva già porzionata.

Nel complesso è forse la migliore, e benediciamo ancora una volta l'esperienza in Trentino, visto che la farcitura arriva direttamente da lì ed è un'accoppiata fantastica.

E questa riflessione sul Trentino che fa scuola ritorna, quando constatiamo che, anche tra gli antipasti, i primi e i secondi, gli omaggi e i trapianti da quella regione non mancano e meritano la nostra curiosità e una prossima visita.


Questo tiramisù goloso ed equilibrato nello stesso tempo, che chiude la nostra esperienza, racconta da solo tutto lo scrupolo col quale Enrico - a detta di sua moglie - ci ha sempre tenuto nel realizzare questo dolce così importante per la storia gastronomica del nostro paese.

Anche il conto di 40 €, come la pizza, è giovane, e sento gli antiossidanti e i polifenoli che ballano a braccetto con gli omega3, in una santa alleanza contro l'invecchiamento.

Persone sincere, cucina onesta, lavoro serio: il Giardino dei Sapori, oltre che un posto dove tornare, è un esempio da seguire.

Il giardino dei sapori
via Ambrogio Blini 13
24040 Calvenzano (BG)
tel. 0363 853227
Chiuso Lun/Sab a pranzo

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