mercoledì 6 giugno 2012

Dukan: provare prima di parlare

Se l'anno scorso Pierre Dukan e la sua dieta erano al primo posto degli argomenti più gettonati grazie al successo del suo metodo, complice anche l'ufficioso sponsor offerto dalla Kate Middleton, da qualche settimana il medico - anzi, ex - francese è di nuovo l'oggetto principale di articoli, servizi, dubbi, critiche, polemiche, attacchi e fuffe di vario genere.

Le domande capziose e le affermazioni roboanti attorno alle quali si è dibattuto di recente sono varie, da Dukan cacciato dall'ordine dei medici alla dieta che spaccherebbe i reni in due, dal medico francese discriminatorio ai limiti del razzismo nei confronti dei soggetti sovrappeso alla diagnosi psicopatologica per coloro che ne seguono i dettami.

L'argomento, insomma, era ghiotto ed è stato spulciato fino all'osso, con strascichi ancora attivi, pur di tirare lettori attratti dalla questione, pro o contro che siano.

I più importanti blog di gastronomia italiani non sono mancati all'appello e io, che la Dukan l'ho fatta con successo e l'ho anche finita da un pezzo, ho letto e partecipato alle discussioni senza risparmiarmi.

Emergono dati molto significativi a dimostrazione che il copywriting va da una parte e la ricerca della verità dall'altra:


  • solo in un caso (su La gazzetta gastronomica) chi ne ha scritto ha anche provato di persona il famigerato regime alimentare
  • solo in un caso (sul blog di Pignataro) si specifica che è Dukan ad aver chiesto la cancellazione dall'ordine dei medici, e non è stato l'ordine a cacciarlo (anche se il titolo grida radiato, ma i titoli sono fatti per strillare, si sa)
  • solo in un caso (su Dissapore) si riportano le parole di Dukan, ma non per dargli voce, bensì per suggerire che egli considera i suoi seguaci degli psicopatici
  • solo in un caso (su Scatti di gusto) la mia testimonianza sull'efficacia di questa dieta ha trovato forti opposizioni
A che ci servono questi quattro dati?

Primo, a dimostrare che chi la dieta Dukan l'ha provata, nella maggioranza assoluta dei casi, ha sempre constatato che funziona, che è impegnativa perché richiede un'organizzazione non da poco, e che può essere facilmente abbandonata se mancano le condizioni necessarie, prime fra tutte il tempo per fare la giusta spesa e per cucinare.

Non a caso, quello de La gazzetta è il post più equilibrato, scritto con il beneficio del dubbio e con la disponibilità ad approfondire, come nello stile della testata che lo ospita.

Secondo, che quella tra Dukan e l'ordine dei medici è una battaglia politica, economica e ideologica che con la sanità ha poco a che vedere: infatti, i due procedimenti contro il medico francese aperti dai suoi colleghi non riguardano le implicazioni cliniche del suo regime (perché non ce ne sono?) bensì da una parte la colpa di essersi arricchito un po' troppo, usando la medicina come business, dall'altra aver proposto di valutare in ambito scolastico anche il peso degli studenti.

Per il primo capo d'accusa, la lista di colpevoli sarebbe lunga, dai fustellatori di ricette false, passando per i recenti scandali di certi ospedali, fino a quasi tutti i chirurghi estetici che addirittura vengono ospitati nei salotti tv a fare disegni col pennarello sulle tette; almeno, il fine raggiunto da chi si è sottoposto alla dieta, perdere peso, è senz'altro salutare.

Circa l'idea di dare un voto al peso, che io stesso trovo balzana, non è neanche stata attaccata in sé ma, tirandola per i capelli, è stata criticata come possibile violazione di una regola del codice francese, un medico deve fare attenzione alle ripercussioni delle sue affermazioni sul pubblico; io non solo ho fatto la Dukan ma lavoro nella scuola, e posso dire che di disuguaglianze e discriminazioni ce ne sono già un bel po', che i ragazzi non vengono aiutati a migliorarsi, a causa dell'idea atavica che ci siano quelli portati e quelli che non ce la fanno, quindi la situazione è già abbastanza difficile per loro anche senza valutarne la massa corporea.

Terzo, è vero che per scrivere della Dukan non bisogna per forza averla provata, perché in realtà ci si può documentare bene, se si vuole, o almeno non manipolare l'informazione.

Purtroppo, per quelli di Dissapore l'occasione di citare Dukan che bolla come psicopatici i suoi seguaci sembrava molto ghiotta, peccato però che la frase sia stata estrapolata a caso dall'intervista su Repubblica e che chi ha fatto il lavoro forse non l'ha neanche letta tutta, citando la settima domanda dell'intervista come ultima, mentre ne mancavano altre sei, oppure non è stata una dimenticanza ma un vero e proprio falso per ragioni retoriche.

Quarto, che un tema del genere possa stimolare discussioni anche accese ci può stare.

Peccato però che a opporsi alle mie precisazioni sul regime dukaniano, nei commenti su Scatti di gusto, sia stata l'autrice di alcuni post del blog in questione sul tema ginnastica-cibo-dimagrimento e che a sua volta ha il suo bel blog di ricette ed esercizi, a conferma che il conflitto d'interessi in Italia è diventato un must.

Più di un anno fa, le regole del sistema Dukan mi avevano assegnato un peso ideale di 72 kg.

Stamattina pesavo 72,5, mi devo preoccupare?

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