sabato 13 ottobre 2012

Il dessert che al contadino non devi far sapere...


Qualche anno fa, Massimo Montanari pubblicò un ghiotto libro sulla storia del famoso proverbio che invita a non far sapere al contadino la bontà di formaggio e pere.

Nel libro, Montanari svela il conflitto sociale tra le classi nobiliari e quelle contadine, con le prime a sottrarre alle seconde le materie prime - formaggi e pere compresi - per abbinarli in modi che i poveri agricoltori non potevano nemmeno immaginare.

Ricordo anche uno sketch, firmato Marchesi-Metz, nel quale l'arrivo del contadino nella sala da pranzo, mentre i  nobili stanno mangiando formaggio e pere, genera scompiglio, pur di tenerlo all'oscuro del misfatto, ma non ne ho trovata traccia in rete.

I nobili però, come ormai penso tutti sanno, contadini compresi, ci avevano visto giusto: formaggio e pere, come li metti li metti, funzionano sempre alla grande.

Ecco allora un semplicissimo dessert che celebra la verità di questo detto, nel quale la ghiottoneria dello zucchero e della panna vestono il più classico connubio tra pere e Grana Padano.


Pera caramellata con panna e Grana Padano


Ingredienti:
1 pera
2 cialde di riso già pronte
20 g. di burro
40 g. di zucchero
100 ml. di panna
30 g. di Grana Padano

Fai sciogliere il burro fino a portarlo al bollore, poi spegni e aggiungi lo zucchero mescolando.

Trasferisci il composto di burro e zucchero sul fondo di stampini e fai raffreddare.

Sbuccia la pera, togli il torsolo e tagliala in due metà, in verticale, che appoggerai dal lato del taglio sullo strato di burro e zucchero.

Bagna leggermente le cialde in acqua tiepida, ripiegale creando un quadrato che stenderai sulla calotta di pera, schiacciando bene i bordi per rivestirla.

Passa in forno dieci minuti a 200 gradi, poi fai raffreddare leggermente.

Monta la panna, fredda e in un contenitore freddo, poi aggiungi il Grana Padano grattugiato, mescolando piano per non smontare.

Capovolgi le pere caramellate in un piatto e aggiungi sulla sommità una cucchiaiata di panna al Grana.

E occhio al contadino...

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