domenica 9 settembre 2012

A spasso nel cibo: la cena itinerante di Romano


Già da sette anni a Romano di Lombardia si svolge una maratona gastronomica, a opera di associazioni locali, in concomitanza con la Rassegna delle eccellenze, esposizione di artigiani, commercianti e affini.

Il risultato?



La cittadina si riempie, il pubblico eterogeneo, l'atmosfera frizzante e cammin facendo si può anche provare a gustare qualcosa.



Eccolo qua, il pegno: alle cene itineranti si associa il piatto da acquistare, che una volta era anche usato come piatto in cui mangiare lungo le strade, ma oggi ai punti di distribuzione ci sono igienicissimi contenitori di plastica quando è il caso (sebbene alcuni partecipanti scelgano di travasare il contenuto dalla plastica alla ceramica, perché se no che cena itinerante è?

Per 12 € ci si guadagna la possibilità di accedere a tutte e sette le stazioni di questa via cibi.

Ma che si mangia?


Il Nord e il Sud del paese si contendono le postazioni con vocazione da sagra.



Così, l'associazione Pescatori a via Rubini propone pane e porchetta, da mangiare pedibus calcantibus, con la scusa di avvicinarsi a Piazza Roma intorno alla quale si concentrano le attenzioni del pubblico, anche per l'imminente spettacolo di una scuola di danza.


Questo invece è l'altro must delle sagre del territorio, il panino con la salamella, a opera dell'associazione Cacciatori, distribuito allo sbocco meridionale di via Tadini dove c'era la porta sud del paese antico e dove a memoria del passaggio di rivoli del Serio che le donne usavano come fontanili per lavare i panni c'è un moderno lavatoio.



Sull'asse orizzontale del paese, via Colleoni, l'associazione Bersaglieri distribuisce piattini di formaggi, nessuno dei quali a caratterizzare il territorio, a meno che la scaglia di grana non sia di qualche produttore della valle dell'Oglio e che le ciliegine di mozzarella vaccina non arrivino da Seriate, tutti discorsi ipotetici che faccio nella mia testa, ovviamente.

Ma davvero se la cavano così, a mo' di strapaesana?

No, perché il Motoclub Bassa Bergamasca e i gruppi Sportivo e Micologico hanno il compito di cucinare.


Perciò, a sinistra della chiesa si può prendere pasta al ragù di maiale, non scotta nonostante la gran massa di pasta tenuta in caldo, che mangiamo tenendoci vicini vicini al punto di distribuzione di acqua e vino (pessimo, quest'ultimo).


Dalla parte opposta, il foiolo, con qualche fagiolo borlotto e una cucchiaiata di formaggio, un piatto che mangiano e preparano in pochi ormai, purtroppo neanche al massimo della sua espressione in questo caso.


Per il dolce, la cui elargizione è gestita dall'associazione Commercianti, così come le bevande, ecco un pezzetto di crostata della più nota pasticceria della zona.

Da anni sentivo parlare della maratona gastronomica, alla quale non avevo mai preso parte perché in genere in questo periodo tendo a stazionare al meridione, ma quest'anno l'avevo segnata in rosso in agenda.

Non so se sono più deluso o anche arrabbiato, per il semplice fatto che la scelta dei piatti, nonché la loro esecuzione, cioè il focus della manifestazione, non sono gestiti da persone del mestiere, e questo si sente.

Se si vuole rimanere al livello di una semplice distribuzione di cose da mangiare, mi chiedo allora come mai la postazione formaggi non distribuisca le vere eccellenze del territorio, ma anche le più inflazionate come stracchino o taleggio, che si produce a tre chilometri da qua, persino il formai de mut, che io non amo, sarebbero stati senz'altro più consoni.

Però, si potrebbe anche pigiare sull'acceleratore e sfruttare diversamente l'evento.

Visto che i ristoranti del paese, per l'occasione, propongono menù a prezzi speciali, si potrebbe chiedere agli stessi di preparare come si deve un piatto da distribuire in una postazione a ridosso del loro locale.

Usare cioè la manifestazione come volano per l'enogastronomia della città, e non come servizio per soddisfare i bisogni dei cittadini mentre camminano lungo quella che alla fine è solo una mostra-mercato (di automobili, tra l'altro!).

L'anno prossimo parteciperò senz'altro, ma per mangiare in uno dei ristoranti con i menù creati per l'occasione.

Intanto, l'esito della maratona mi getta nel dubbio se partecipare, tra un mese, al Marendi' del Palio, ovvero la cena itinerante di Martinengo...

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