venerdì 28 dicembre 2012

Dahlak: l'Eritrea a Borgo Palazzo


Quando ancora c'era la Festa dell'Unità a Celadina, conobbi per puro caso la saporitissima cucina eritrea degli amici del Dahlak a Borgo Palazzo - la foto è tratta dalla loro pagina Facebook ed è stata scattata in occasione della festa di Borgo Palazzo - e da quel momento il mitico ristorante eritreo africano di Bergamo è tappa obbligata per almeno due o tre visite l'anno.

Il nostro caro Artusi affermò che la miglior salsa che possiate offrire ai vostri invitati è un buon viso e una schietta cordialità: bene, qui al Dahlak di questa salsa saporitissima ce n'è in abbondanza, ed è una salsa che apre la mente, oltre lo stomaco.

Una cucina di colori, profumi e sapori che definire intensi sarebbe insufficiente, generosa nelle dosi, appagante nella sua degustazione - visto che prevede l'uso delle mani - e che la vicinanza sempre discreta ma puntuale dei titolari veste di calore familiare.

Lo dico subito: per me venire al Dahlak significa soprattutto mangiare lo zighni' completo e le tamia, ma qui puoi trovare anche piatti condivisi con altre culture africane, come quella del Maghreb, per cui largo al cous cous come alla tajin.

Per non parlare dei biscotti e delle torte di fronte alle quali l'interesse etnico passa nettamente in secondo piano, lasciando il posto alla pura gola.



Apriamo dunque con sambussa e tamia, vecchie conoscenze del mondo arabo come di quello indiano.

La sambussa, a differenza della sua sorella samosa che si basa in larga parte sulla patata, contiene carne e peperoncino, in un impasto morbido che si accoppia bene con la croccantezza della sfoglia esterna.

La tamia è una polpetta a base di ceci e carne, con lo sprint della menta e lo sfizio del sesamo, in uno scoppio di sapori.

Giusto per dare il tempo alla cuoca di approntare i piatti forti...


La tajin fa il suo ingresso da diva nell'omonima pentola, con il coperchio conico che condensa gli aromi conservando ogni fragranza.

Riso, patate, carote, olive, prugne e pollo ne fanno un piatto articolato e soddisfacente.

Però per me il capolavoro è un altro...


Eccolo qua: zighni' di manzo, alliccià, shiro e timtimo, belli spaparanzati sui dischi di ingera, il pane ai quattro cereali cotto su piastra.

Perché questo piatto è meraviglioso?

Primo, perché è semplice: la carne in umido, le purea di legumi e le verdure stufate.

Secondo, perché è una festa di sapori, con il piccante della carne che si attenua grazie alla dolcezza dei ceci e delle lenticchie e alla morbidezza delle verdure.

Terzo, perché si mangia con le mani: tu stacchi un brandello di ingera e lo usi come un fazzoletto per raccogliere un pezzetto di zighni', un ciuffo di erbetta, un angolo di patata o carota, poi lo intingi nello shiro o nel timtimo e finisci dritto dritto nel corno d'Africa.

Non a caso, al Dahlak servono anche una sorta di piatto dell'amicizia, che permette a vari commensali di ripulire il tegame - ingera alla mano - da ogni residuo di bontà.

Vino italiano o sudafricano, di forza necessaria a sostenere sapori così decisi, e siamo pronti per il finale.


In giorni più fortunati del mio troverai anche i meravigliosi biscotti speziati, ma la torta al cioccolato e cocco - non chiedermi quanto sia eritrea perché proprio non m'interessa - è dotata di vita propria e ti chiama, t'irretisce dalla vetrina, e anche se cerchi di distrarti ordinando tutto il resto, lei rimane a martellarti i neuroni finché alla fine non ti decidi a farla venire al tuo tavolo.

Mentre la torta si scioglie tra lingua e palato, versi il tè speziato e lasci che i suoi fumi ti inebetiscano del tutto.

Io godo a mangiarla in modo plateale, e i titolari ridono per come muovo le mani - visto che ho la bocca piena - nel tentativo di mimare esclamazioni come spettacolare...

Conto assolutamente in linea con una cucina genuina e popolare per vocazione, in due sono 47 € per aver mangiato ben oltre la sazietà, del resto non si vive di sola fame.

Chiudo mettendoti sull'avviso: il Dahlak non manca mai di presenziare a tutte le manifestazioni e le rassegne aperte alle varie voci del mondo, non ultima la Fiera a Milano e dal 24 maggio al 9 giugno 2013 sicuramente saranno a Lo spirito del Pianeta, il festival dei popoli a Chiuduno.

Ci vediamo lì...

Dahlak ristorante eritreo
via Borgo Palazzo 82/i
24125 Bergamo
tel. 035 242139
Chiuso Lun

Nessun commento:

Posta un commento